Tratto da una mail di Massimo Manni del Santuario Capra Libera Tutti che fa riferimento all’articolo :
” l’importanza di conoscerli ..” pubblicata il giorno 24 di giugno 2024 su questo sito.

A fine giugno avevo raccontato di Piripicchio, il cerbiattino arrivato qui dopo che una persona lo aveva trovato da solo per strada e voleva aiutarlo. Tantissime persone si sono appassionate a quella storia e hanno continuato a scriverci per sapere come stava. È una cosa bellissima, ma preferiamo non parlare di lui sui social, quindi ho pensato di farlo qui, con più calma e intimità. Piripicchio ha iniziato la fase dello svezzamento e sta quindi prendendo meno latte. La cosa più affascinante di questo periodo è che sta facendo una specie di allenamento. Ogni giorno porto il cerbiattino nel bosco intorno al Santuario, mi siedo in un punto e lo aspetto. Lui esplora, corre, impara a conoscere un ambiente in cui sembra già perfettamente integrato. Si vede che è il luogo a cui appartiene ed è uno spettacolo da vedere. Osservandolo sto anche capendo cosa gli piace mangiare, come per esempio le foglioline tenere degli alberi. Qui sono abituato a far mangiare capre, mucche, maiali e tanti altri animali, ma non di certo cerbiatti e quindi ho molto da imparare durante le nostre esplorazioni. Di giorno in giorno cresce la sua confidenza, si allontana di più, il tempo che passa nel bosco è aumentato. Finiti i suoi giri poi torna da me e insieme ci avviamo verso casa. Cerco di interagire il meno possibile con lui per ridurre al minimo il rischio di imprinting con l’uomo (che comunque il CRAS mi ha assicurato essere già piuttosto basso). Resto comunque una figura di riferimento per lui dato che gli dò il latte, ma è una cosa passeggera. Quando non lo vorrà più, semplicemente andrà via. Pensavo che fosse proprio ciò che è successo l’ultima volta che siamo andati nel bosco. Si è allontanato tantissimo, io l’ho aspettato finché non è sceso il buio e poi ho pensato: “avrà scelto di andarsene”. Sentivo un po’ d’ansia, non mi sembrava ancora abbastanza grande per restare solo nel bosco, ma mi sono fatto da parte. Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Passa la notte però e la mattina, verso le 11, ecco che Piripicchio si ripresenta in gran forma per la sua poppata mattutina. Un agnello della stessa età (solo per farti un esempio, ma sarebbe lo stesso con molte altre specie) non sarebbe mai riuscito a sopravvivere una notte nel bosco. I cerbiatti invece sanno già come non farsi trovare dai predatori, come mimetizzarsi, ce l’hanno nel DNA. Data la sua crescita, abbiamo deciso con il CRAS che la cosa migliore adesso è fargli passare tutta la giornata libero nel bosco. La mattina quindi lo porto lì dopo avergli dato il latte e lo lascio. La sera provo a chiamarlo e, finché vorrà tornare, lo farà. Finora è stato così, ma non so per quanto ancora lo sarà. D’altronde lo vedo quanto è forte il richiamo del bosco per lui. Ogni volta che ci avviamo verso casa, si gira più volte a guardarlo, come se non volesse lasciarlo più. Ti confesso che non è facile pensare al giorno in cui risponderà definitivamente a quel richiamo e resterà nella sua nuova casa, ma non c’è posto per l’ego in queste cose. Ogni essere vivente dovrebbe poter vivere libero nel proprio ambiente, solo lì può prosperare e vivere davvero. Non ci sarà bisogno di saluti, di ringraziamenti, di abbracci. Seguiremo il flusso della natura, come è giusto che sia. Forse quel giorno è vicino, nel frattempo continuo a godermi ogni mattina la poppata e la vista di questo meraviglioso animale. |